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Fa il test del DNA per gioco: arrestata la nonna

  • Immagine del redattore: CDA
    CDA
  • 23 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

La notizia che ha sconvolto il mondo intero


Una ragazza di 23 anni, Jenna Rose Gerwatowski, originaria del Michigan Stati Uniti, ha incosapevolmente aiutato le forze dell'ordine americane, a risolvere un caso irrisolto risalente a più di 27 anni fa.


Dopo che una sua amica ha effettuato il test del DNA, Jenna ha deciso di fare lo stesso, spinta dalla curiosità. E' stato così che, una volta entrato il suo profilo genetico nella banca dati della polizia, è stata chiamata dalla stessa per una corrispondenza del suo DNA con quello di una bambina trovata morta 27 anni prima.


Il caso "Baby Garnet"

Era il 26 giugno 1997 quando un operaio denunciò il ritrovamento di una neonata senza vita, nel bagno di un campeggio "Garnet Lake". L'esame autoptico rivelò che la neonata era morta per asfissia ma a niente portarono le ricerche della madre o dell'assassino-a del neonato. Almeno fino a quando il DNA di Jenna non è entrato (27 anni dopo) nella banca dati della polizia.

"Dovevo solo dare un campione per avere i risultati della genealogia ma circa un anno dopo, mentre ero al lavoro, ho ricevuto una telefonata. Era un detective della Michigan State Police che diceva di aver riaperto il caso irrisolto perché il dna corrispondeva alla vittima di questo caso", racconta Jenna sotto stato di shock.

Finite le indagini la polizia ha concluso che la mamma della neonata altro non è che la nonna di Jenna, accusata di omicidio e occultamento di cadavere. Stando a quanto dichiarato agli inquirenti, la donna aveva partorito da sola in casa evitando l'intervento medico per poi abbandonare il corpicino della neonata nella toilette del camping a 20 km dalla sua abitazione.



Jenna Rose Gerwatowski
Jenna Rose Gerwatowski racconta la sua verità su un social






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